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Prove concorsuali: la preselezione

Le nuove linee guida
(fonti: Regolamento Concorsi agg. con DPR 82/2023 e Direttiva 3/2018)

La nuova disciplina dei concorsi pubblici incoraggia l’adozione di pratiche e metodologie finalizzate a raggiungere l’obiettivo primario: reclutare i candidati migliori in relazioni alle esigenze delle amministrazioni.

Le prove d’esame possono essere precedute da forme di preselezione con test predisposti anche da imprese e soggetti specializzati in selezione del personale. La preselezione deve coniugare le esigenze di rapidità e di imparzialità con quelle di efficienza: l’obiettivo non deve essere quello di selezionare rapidamente in base a un qualsiasi criterio oggettivo, ma quello di selezionare in base a un ragionevole criterio di merito.

I candidati migliori non sono semplicemente quelli più preparati, perché il concorso serve a valutare non solo la preparazione, ma anche le capacità e le competenze. Prove concorsuali eccessivamente scolastiche o nozionistiche non consentono di valutare al meglio le attitudini del candidato.

Le domande non dovrebbero essere prevalentemente volte a premiare lo studio mnemonico, ma dovrebbero includere sia quesiti basati sulla preparazione (generale e nelle materie indicate dal bando), sia quesiti basati sulla soluzione di problemi, in base ai diversi tipi di ragionamento (logico, deduttivo, numerico).

Il nostro approccio alla preselezione

Le prove cognitive di soluzione dei problemi o di ragionamento sono di pertinenza delle società di consulenza specializzate che abbiano la competenza specifica per produrre prove inedite, che sondino il corretto mix di competenze, dosando il giusto livello di difficoltà.

Perché parliamo di prove inedite? La risposata la offre ancora la Direttiva 3:
“… lo svolgimento della preselezione sulla base di domande a risposta multipla, estratte da una banca dati di domande preventivamente pubblicate con l’indicazione delle risposte esatte, privilegia i candidati che hanno il tempo di svolgere uno studio mnemonico, che non necessariamente corrispondono a quelli più preparati e più capaci.”

In base allo specifico bando di reclutamento e alle indicazioni della Commissione, ci occupiamo dell’intero processo di produzione delle prove inedite: dalla definizione dei fattori di valutazione, alla realizzazione ad hoc dei quiz, alla composizione finale dei questionari.
Proponiamo tre tipi di quesiti – attitudinali e di ragionamento, cultura generale, competenza specialistica – e il questionario finale è composto da una loro combinazione ponderata.
La realizzazione dei quesiti è affidata a consulenti esperti nel testing e a cultori della materia e le verifiche avvengono secondo precise procedure di controllo.


Test attitudinali e di ragionamento

Si tratta di strumenti atti a valutare quelle capacità di base – attitudini e potenzialità intellettive – ritenute necessarie per l’apprendimento e il migliore rendimento nello svolgere un determinato compito o attività lavorativa. (Per approfondire clicca qui)

Esempi di quesiti
Fattore verbale
Fattore numerico
Fattore ragionamento
Fattore visuo spaziale
Fattore efficienza mentale
Fattore meccanico

La validità di costrutto (capacità degli item di misurare ciò che dichiarano) è data dal richiamo in fase progettuale a “test ancora” ampiamente sperimentati in letteratura (evidenza empirica) e quindi confermata da nostre evidenze sperimentali (correlazione con altri test editi).

 

 

 

 


Quesiti di cultura generale

I quesiti di culturali normalmente proposti in ambito concorsuale fanno riferimento ai programmi di insegnamento vigenti nella scuola secondaria, a fatti ed argomenti di attualità inerenti la vita economico-sociale del Paese, ai rapporti fra gli Stati, alle Istituzioni internazionali.

I nostri quesiti sono articolati in modo da sondare non solo il possesso di conoscenze di base (nozioni) ma anche la capacità di elaborare e “fondere” tali nozioni, di utilizzarle in modo combinatorio, di dare significato ai loro rapporti.

Ad esempio, i quesiti di matematica sono formulati come problemi contestualizzati per la cui soluzione è necessaria sia la conoscenza della nozione di base (ad esempio la formula dell’area del triangolo) sia la capacità di riconoscerne l’utilità e di applicarla ad un problema concreto (ad esempio la manutenzione di un prato di forma triangolare). Analogamente, nei quesiti di storia poniamo domande che esulano dalla conoscenza di dettaglio (come l’anno della Rivoluzione francese) per verificare una visione più ampia e generale (collocazione temporale di tale evento rispetto alla Rivoluzione russa o al Risorgimento…). Un ragionamento simile può essere fatto anche per le altre materie.

Esempi di quesiti culturali Esempi di quesiti di lingua straniera
Attualità
Educazione civica
Geografia e Scienze
Matematica
Storia
Informatica
Francese
Inglese
Spagnolo
Tedesco
Russo

 

 

 

 

 

 

Una particolarità sempre più attuale è la verifica della conoscenza della lingua italiana nei candidati stranieri.


Quesiti di competenza specialistica

Esempi di quesiti  tecnico-giuridici
Esempi di quesiti  tecnico-scientifici
Archivistica
Atti e procedimento amministrativo
Bilancio e Piano Esecutivo di Gestione
Codice della strada
Diritti e doveri dei dipendenti pubblici
Fonti del diritto e diritto costituzionale
Funzionamento e finalità del sistema catastale
Legislazione Camere di Commercio
Normativa opere pubbliche ed espropriazioni
Ordinamento degli Enti Locali
Ordinamento Polizia Municipale
Pianificazione Urbanistica e normativa edilizia
Biologia
Chimica
Economia Politica
Elettronica
Elettrotecnica
Fisica
Probabilità e Statistica
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